Protezione civile: anno di super lavoro per i 60 volontari

dal Messaggero Veneto del 29/01/2019

Precise, determinate, volenterose. Sono le donne – 18 in totale – della squadra di Protezione civile di Tavagnacco. Alcune hanno anni di esperienza alle spalle, altre hanno fatto da poco il loro ingresso nel gruppo. «Si sono avvicinate alla squadra con l’obiettivo di essere immediatamente operative e parteciperanno ai corsi di formazione in programma – commenta il coordinatore della squadra, Piero Zoratti –: non hanno paura di nulla, il loro atteggiamento fa bene al gruppo». Ma la squadra è molto più di un gruppo, è una famiglia. Che accoglie e stimola a impegnarsi per il bene comune. Sono 60 oggi i volontari, con 10 nuovi nomi inseriti solo nel 2018. «Numeri che ci rendono orgogliosi – osserva Zoratti –. Stiamo facendo il nostro dovere con lo spirito giusto, consapevoli che far parte della Pc è un impegno che va rispettato. Il nostro compito? Non aggiungere problemi, ma trovare soluzioni».

Sono state 101 in totale le attività svolte l’anno scorso, tra quelle di prevenzione (dalla pulizia degli alvei all’evacuazione assistita della scuola di Adegliacco) e quelle legate a emergenze (dagli interventi per la sicurezza stradale nelle frazioni alla ricerca di una persona dispersa, fino al supporto alle zone di montagna durante l’emergenza maltempo). I volontari si sono occupati anche di supporto all’autoemoteca, di assistenza alla polizia locale, del trasporto di sangue cordonale dal centro nascita di Udine a Palmanova e da Palmanova al centro raccolta di Padova. Sono stati impegnati, nelle operazioni, 186 volontari per 2.960 ore di lavoro. Oltre ai fondi assegnati dal Comune (circa 25 mila euro), la Regione ha finanziato le attività della squadra con 18.000 euro, utilizzati per l’acquisiti di 12 kit di abbigliamento e degli accessori di sicurezza. Inoltre ha garantito al distretto di Pc di Pagnacco, Tavagnacco e Udine un finanziamento di 36.000 euro per l’acquisto di un’apparecchiatura speciale in grado di superare pendenze superiori al 55 per cento e di macinare arbusti e sterpaglie che infestano gli argini dei torrenti. — (m.t.)

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