Pericolo terremoto: anche l’arredamento può fare la differenza

dal Messaggero Veneto del 12 novembre 2017:

I consigli di Protezione Civile e Gruppo Alpini.
Torcia e radiolina sempre in casa. Il piano d’emergenza

Posizionare gli oggetti pesanti sui ripiani più bassi delle stanze, appendere i quadri in vetro lontano dalle vie di fuga, tenere sempre in un angolo della casa una piccola torcia e una radiolina con qualche pila carica: sono solo alcuni degli accorgimenti pratici suggeriti venerdì durante la serata “Terremoto, io non rischio”, organizzata dal gruppo Ana di Feletto con la Protezione civile di Tavagnacco.

L’appuntamento, al quale hanno partecipato anche sindaco e vicesindaco di Tavagnacco, il gruppo della Pc e il sindaco di Pagnacco, è stato l’occasione per far conoscere al pubblico il rischio sismico, le misure di prevenzione, ma anche i comportamenti da adottare in caso di terremoto. Con i saluti di Daniele Manzardo, dell’Ana di Feletto, la parola è passata al colonnello Luigi Ziani, responsabile regionale della Protezione civile Ana, che ha dato alcuni consigli “casalinghi” per non farsi trovare totalmente impreparati davanti a questa devastante calamità naturale.

Tra le cose da fare, imparare dove sono e come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e l’interruttore generale della luce, allontanare i mobili pesanti da letti o divani, tenere in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile.

Dopo le indicazioni di Ziani, è stata la volta del coordinatore della Protezione civile di Tavagnacco, Piero Zoratti, e di uno dei capisquadra, Federico Marcuglia, che hanno brevemente accennato al Piano comunale di emergenza del Comune.

Per ogni Comune del Friuli Venezia Giulia la Protezione civile regionale ha predisposto un piano che si articola in tre parti fondamentali: nella prima sono raccolte tutte le informazioni sulle caratteristiche e sulla struttura del territorio; nella seconda si stabiliscono gli obiettivi da conseguire per dare un’adeguata risposta di protezione civile ad una qualsiasi situazione d’emergenza; con la terza si assegna le responsabilità decisionali ai vari livelli di comando e si definisce un sistema di comunicazione per uno scambio costante di informazioni.

A livello pratico, insomma, con questo strumento si specifica quali sono le aree di ammassamento, dove vengono installate le tende e ricoveri provvisori, a chi bisogna rivolgersi per avere aiuto.

«Presenteremo il piano comunale delle emergenze ai residenti di tutte le frazioni – dice Zoratti –. Gli incontri avranno inizio i primi dicembre e si chiuderanno entro la primavera 2018: cominceremo da Branco e proseguiremo quindi su tutto il territorio comunale». (m.t.)

 

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IO NON RISCHIO – Buone Pratiche di Protezione Civile

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